
I nomi sono di fantasia
La madre di Clara viene lasciata dal marito Gioele per un'altra donna quando Clara è adolescente. Sono passati quasi trent'anni, Clara è sposata ed ha tre figli. Il padre si è risposato con l'"altra", Giuliana, ed attualmente è malato e richiede cure costanti.
Il rapporto fra Clara e la matrigna Giuliana è difficile e molto conflittuale.
La mediazione in famiglia può essere uno strumento prezioso in una situazione delicata come quella descritta. Il padre malato richiede assistenza e cure, ma il rapporto tra la figlia e la matrigna risulta complicato da dinamiche familiari irrisolte, risentimenti e conflitti passati. L’intervento del mediatore familiare è finalizzato a facilitare il dialogo, prevenire ulteriori conflitti e promuovere soluzioni condivise.
Obiettivi della mediazione in questo contesto
Chiarire ruoli e responsabilità: Definire in modo equo e realistico chi si occuperà di cosa nell’assistenza al padre.
Gestire emozioni complesse: Offrire uno spazio sicuro dove la figlia e la matrigna possano esprimere paure, stress, rancori o dubbi legati alla situazione.
Promuovere il lavoro di squadra: Aiutare entrambe a collaborare nonostante eventuali differenze personali o difficoltà relazionali.
Pianificare a lungo termine: Creare un piano per l’assistenza che tenga conto delle necessità del padre, dei limiti della matrigna e degli impegni della figlia.
Strategie e strumenti della mediazione
Riconoscere il punto di partenza emotivo
La matrigna potrebbe sentirsi sopraffatta dal carico di assistenza o timorosa di essere lasciata sola a gestire la situazione.
La figlia potrebbe provare sentimenti contrastanti: un senso di dovere verso il padre ma anche risentimento per i conflitti passati o per l’impatto sulla sua famiglia.
Il mediatore permette di esplorare questi vissuti senza giudizio, favorendo la comprensione reciproca.
Definire obiettivi comuni
Entrambe le donne condividono un interesse comune: garantire al padre la migliore qualità di vita possibile.
Il mediatore può usare questo obiettivo per creare una base di collaborazione, superando divergenze personali.
Suddivisione dei compiti
Si discutono le possibilità realistiche di contributo della figlia, considerando i suoi impegni familiari e lavorativi.
Si chiariscono i limiti e i bisogni della matrigna, che probabilmente ha un ruolo principale nella gestione quotidiana.
Si esplorano opzioni come il supporto di caregiver professionisti o strutture specializzate per ridurre il carico su entrambe.
Strumenti per la comunicazione
Si creano modalità di comunicazione efficaci (riunioni periodiche, utilizzo di app per la gestione condivisa degli impegni, ecc.).
Si stabiliscono regole per evitare conflitti (ad esempio, concentrare il dialogo sulle esigenze del padre, evitando discussioni su eventi passati).
Supporto esterno
Si possono coinvolgere altre figure, come un medico, un assistente sociale o un consulente legale, per prendere decisioni informate su aspetti sanitari o patrimoniali.
Si esplorano risorse come assistenza domiciliare, servizi del territorio o supporto economico.
Benefici attesi dalla mediazione
Riduzione dei conflitti: La mediazione aiuta entrambe a concentrarsi sulla gestione pratica e a ridurre i contrasti emotivi.
Maggiore serenità: Una divisione equa dei compiti evita che la matrigna si senta isolata e che la figlia si senta sopraffatta.
Preservazione dei legami: Migliorare il rapporto tra la figlia e la matrigna può giovare anche alla relazione con il padre malato.
Efficacia nella gestione dell’assistenza: Un approccio condiviso e pianificato consente di affrontare meglio le sfide pratiche e logistiche.
Approccio del mediatore
Il mediatore mantiene una posizione neutrale, favorendo il dialogo e lavorando per superare eventuali rancori. Può proporre incontri sia individuali che congiunti, per comprendere appieno le prospettive delle parti coinvolte e costruire un terreno comune. L’obiettivo finale è aiutare figlia e matrigna a creare una collaborazione che metta al centro il benessere del padre, ma che rispetti anche i limiti e i bisogni personali di entrambe.
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