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Aspetti fiscali degli assegni di mantenimento

avvocatoarpini



1. Contributo al mantenimento del coniuge

  • Deduzione per chi paga:

    • Il contributo versato al coniuge separato o divorziato è deducibile dal reddito complessivo del soggetto obbligato, purché derivi da un provvedimento dell'autorità giudiziaria.

    • La deduzione si applica solo alla quota destinata al coniuge, esclusa quella relativa ai figli.

    • È importante che il versamento sia documentato e tracciabile (es. bonifico bancario).

  • Tassazione per chi riceve:

    • Il coniuge che riceve il mantenimento deve dichiararlo come reddito assimilato al lavoro dipendente nella propria dichiarazione dei redditi.

    • Fa eccezione l'eventuale quota destinata ai figli: questa non è tassata.

2. Contributo al mantenimento dei figli

  • Non deducibilità per chi paga:

    • La quota di mantenimento destinata ai figli non è deducibile dal reddito del genitore che la versa.

  • Non tassabilità per chi riceve:

    • La somma ricevuta a titolo di mantenimento per i figli non costituisce reddito tassabile per il genitore affidatario o convivente.

3. Casi particolari

  • Mantenimento una tantum:

    • Se il mantenimento è erogato in un'unica soluzione (una tantum) in sede di separazione o divorzio, non è deducibile per chi lo paga e non è tassabile per chi lo riceve.

  • Assegni versati volontariamente:

    • Se il mantenimento è concordato privatamente tra le parti senza un provvedimento giudiziale, esso non è deducibile per chi paga né tassabile per chi riceve.

Obblighi documentali e tracciabilità

Per godere delle agevolazioni fiscali, è fondamentale:

  1. Avere un provvedimento del giudice che stabilisca l’importo del mantenimento.

  2. Effettuare i pagamenti in modo tracciabile (ad esempio, con bonifici indicanti la causale).

Sanzioni e controlli

L’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli sull’effettivo pagamento del mantenimento e sulla corrispondenza degli importi dichiarati. Qualsiasi irregolarità può comportare:

  • Il recupero delle imposte non versate.

  • L’applicazione di sanzioni.

Questa disciplina garantisce un trattamento fiscale equilibrato tra le parti, promuovendo la trasparenza e la tracciabilità dei contributi al mantenimento.


L'importanza degli aspetti fiscali in mediazione


Considerare gli aspetti fiscali durante la mediazione fra le parti può essere molto utile per raggiungere un accordo più equilibrato e sostenibile. La gestione fiscale dei contributi al mantenimento del coniuge e dei figli può influenzare in modo significativo il reddito netto disponibile delle parti, il che è cruciale per definire le condizioni economiche della separazione o del divorzio.

Vantaggi di considerare gli aspetti fiscali in mediazione

  1. Ottimizzazione delle risorse economiche:

    • Valutare la deducibilità dell'assegno al coniuge può rendere più accettabile l'importo per chi deve pagarlo, garantendo al tempo stesso un reddito netto sufficiente a chi lo riceve.

    • Considerare la non deducibilità degli importi destinati ai figli può spingere le parti a stabilire condizioni realistiche, evitando contestazioni future.

  2. Maggiore trasparenza:

    • La conoscenza delle regole fiscali aiuta a strutturare accordi chiari e conformi alla normativa, riducendo il rischio di errori o incomprensioni che potrebbero portare a conflitti futuri.

  3. Evitare impatti imprevisti:

    • Senza una valutazione fiscale, il coniuge obbligato al pagamento potrebbe non essere pienamente consapevole della possibilità di deduzione (o della sua assenza per i figli), oppure il coniuge beneficiario potrebbe ignorare la tassabilità delle somme ricevute.

  4. Creazione di soluzioni personalizzate:

    • Le parti possono considerare opzioni alternative, come:

      • Una tantum (non tassabile né deducibile) per risolvere eventuali controversie;

      • Suddividere gli importi destinati ai figli e al coniuge in modo più strategico.

  5. Prevenzione di future contestazioni fiscali:

    • Un accordo che rispetta la normativa fiscale fin dall’inizio evita problemi con l’Agenzia delle Entrate, che potrebbe contestare pagamenti non tracciabili o somme dedotte in modo improprio.


Esempi pratici durante la mediazione

  • Definizione degli importi:

    • Calcolare la differenza tra il costo netto per chi paga e il beneficio netto per chi riceve (es. includendo la tassazione per il coniuge beneficiario).

    • Se l’assegno al coniuge risulta eccessivamente gravoso per via della tassazione, si può rinegoziare l’importo o scegliere forme alternative di supporto economico.

  • Uso della tracciabilità come tutela:

    • Insistere sulla tracciabilità dei pagamenti per garantirne la deducibilità e ridurre il rischio di contestazioni future.

  • Valutazione dell’opzione “una tantum”:

    • Valutare se un pagamento unico possa soddisfare entrambe le parti, considerando che non ha implicazioni fiscali (né deducibilità né tassabilità)

      #FiscalitàMantenimento


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